Z STAR
Nata a Londra (ma i genitori sono originari di Trinidad), Z-Star è figlia d'arte: il padre ha fatto parte di una jazz band, mentre la madre è stata una pianista. Può vantare collaborazioni con molti artisti, tra cui Terry Callier, Nigel Kennedy, Natacha Atlas, Keziah Jones, Asian Dub Foundation e Puddu Varano. Nelle performance live Z-Star esprime il massimo: all'indiscutibile talento e all'energia travolgente, si unisce la rara capacità di instaurare una grande sintonia con il pubblico. Si è già esibita in numerosi festival e locali inglesi ed europei, tra cui Queen's Jubilee Hyde Park, Royal Albert Hall, Momo's Kemia Bar, Milky Weg (Amsterdam), Olympia (Parigi).
Il suo album d'esordio "Voodoo Dragon Risin" è tra i più trasmessi nell'ambito del programma condotto da Charlie Gillets su Radio 4. La sua musica è una personalissima miscela di jazz, soul, R'n'B, urban e folk, sebbene molti l'abbiano paragonata a cantanti come Sade, Nina Simone, Joan Armatrading, Shirley Bassey. Nel 2001 promuove e presenta "Entry Level acoustic lounge", una serie di serate dedicate ai nuovi talenti. In questa occasione conosce Natacha Atlas, che la inviterà a cantare alcune canzoni per il suo album "Something Dangerous" (2003). Duetta inoltre con Terry Callier in "Got To Get It All Straightened Out", incluso nel disco "Speak Your Peace".
Nell'aprile 2002 scrive e interpreta per Eve Ensler (ideatrice de "I monolighi della vagina") il brano di chiusura del V-Day. Il 7 aprile 2004 apre il concerto degli inglesi I Am Kloot al Rainbow di Milano. Dal 30 aprile è in rotazione radiofonica il suo nuovo singolo "Lost Highway", che sarà pubblicato il 28 maggio contemporaneamente all'album "Who Loves Lives".
Il secondo brano estratto dal disco si intitola "Rosemary's Last Kiss". |