I Texas nascono nel 1986 a Glasgow, in Scozia, quando il bassista Johnny McElhone si ritrova senza band, dopo aver suonato con gli Altered Images e gli Hipsway, due gruppi di discreto successo negli anni ’80.

Johnny, grazie al fratello Gerry, in seguito manager della band, si imbatte nell’allora diciottenne Sharleen Spiteri, parrucchiera un po' glamour per certe riviste di moda, e figlia di musicisti alle spalle.

Viene subito colpito dalla voce di Sharleen durante una sua esibizione nella hit dei Culture Club "Do You Really Want To Hurt Me" McElhone, preso dalla sua voce, pensò subito di arruolarla nella band in cui poco dopo sarebbe arrivato Ally McErlaine.
Il chitarrista che insieme a Sharleen condivide la passione per il cinema di Wim Wenders e in particolare per "Paris Texas", il film amato epr la soundtrack di Ry Cooder e dal quale i due prenderanno spunto per il nome della band.

Con Craig Armstrong alle tastiere e Stuart Kerr alla batteria (ex dei Love and Money e dei Friends Again in seguito sostituito da Richard Hynd prima e Mike Wilson dopo), il gruppo esordisce live sul palco del Tav Bar alla Dundee University Students Association dell’università di Dundee, nel marzo del 1988. Poco dopo firmano con la Phonogram e registrano il primo album "Southside" che oltre ogni previsione vende un milione di copie e sale al terzo posto della chart anglosassone.

Il secondo album, "Mothers Heaven", sempre prodotto da Tim Palmer, già con David Bowie, esce due anni dopo e si distanzia da "Southside" sia in termini di vendite ("solo" 750.000 copie) che di sound: le influenze rock e blues lasciano il posto ad un pop decisamente più vicino agli anni ’90 che apre loro le strade del primo tour in America.

Per il terzo album i Texas cambiano addirittura scenario: "Ricks Road" (1994) viene registrato nel Bearswille Studio di Woodstock, negli Usa, lo stesso utilizzato da mostri sacri del rock come Bob Dylan, Janis Joplin e The Band, e vede ai backing vocals Rose Stone, sorella di Sly.
Nonostante l’ottimo successo ottenuto dall’album, la band si prende una pausa di un anno durante la quale Sharleen va a Parigi e scrive nuovi brani che vedranno la luce in "White on Blonde", pubblicato nel gennaio del ’97.

La nuova miscela di ritmi dance e riferimenti al soul e il blues anni ’70 è un successo e l'album entra subito al numero 1 delle chart inglesi.
A questo seguono concerti nei maggiori festival europei (T in the Park, Phoenix, Beach Rock e V98), oltre alle copertine di riviste patinate come The Face, Q, GQ e i:D che decretano il successo di Sharleen Spiteri anche come nuovo sex symbol della scena musicale UK.

Nel ’99 esce "The Hush", che include le hit "Summer Son", "In a lifetime" e "When we are together" e bissa il successo dell'album precedente, fattore che porta i Texas, nello stile di ogni rock band che si rispetti, alla pubblicazione di un greatest hits, nel 2000, contenente un inedito, "Inner Smile", accompagnato da un videoclip in cui Sharleen veste addirittura i panni d Elvis Presley!

Dopo il Tour 2001 Mykey Wilson il gruppo comunica la decisione di volersi prendere una pausa di ben due anni per fare chiarezza sui loro progetti.
Una pausa che ha sicuramente giovato, visto il successo con cui è stato accolto il nuovo lavoro.

2005: ecco che dopo più di tre anni di silenzio, tornano i Texas.
Sharleen Spiteri nel frattempo è diventata mamma ma la band pubblicherà verso la fine di ottobre un nuovo album intitolato "Red Book", registrato in diverse location: a Londra, Liverpool, Toronto e Glasgow.
"Spero che questo disco contenga qualche hit", ha detto Shirley, "sicuramente contiene alcune delle migliori ballad che abbiamo mai scritto e poi ci sono alcuni brani più dance."
"Io vivo in un mondo in cui tutti questi suoni convivono felicemente", ha concluso la frontwoman, "quello è il tipo di mondo che abbiamo creato per questo disco."