PISTOIA Pistoia, ai piedi dell'Appennino tosco-emiliano, conserva il segno dei periodi storici che si sono succeduti. Qui, sono presenti testimonianze etrusche, romane e longobarde. Il XIII secolo è il periodo di massimo splendore architettonico, ma anche importanti opere rinascimentali arricchiscono la città, come il reliquario del Ghiberti in oro e argento a forma di guglia, con lo slancio delle ali dell'angelo.
Uscendo da Palazzo dei Vescovi, sede del potere religioso, posto accanto alla Cattedrale di San Zeno, siamo in piazza del Duomo, antico Oppidum romano, ancora oggi sede del potere religioso e temporale: il Palazzo Comunale e il Battistero del Pisano del trecento, il Tribunale, già sede del tribunale romano, il Campanile.
Della secentesca tradizione ferriera di Pistoia rimane l'abilità della Ufip, una delle più famose fabbriche europee di strumenti sonori in ottone, bronzo e rame usati sia nei concerti classici che per la musica contemporanea.
Il ricamo pistoiese è famoso in tutto il mondo: la bellezza delle facciate romaniche, si ritrovano ricamate sui tessuti.
Piante e fiori pistoiesi sono conosciuti ovunque. Le aziende locali progettano e realizzano giardini in tutto il mondo.
Realizzato tra i boschi e i laghetti di un parco ottocentesco, Villa di Celle, del mecenate Giuliano Gori, è uno dei più famosi musei all'aperto di arte contemporanea, inserita nei circuiti museali europei.
Ma opere d'arte moderna arricchiscono ogni angolo di Pistoia, dove gli artisti del Novecento venivano a fondere le loro opere. L'amministrazione comunale ha commissionato installazioni permanenti a confronto o completamento dell'arte antica. Opera poste in luoghi caratteristici della città: le statue di Roberto Barni sulla Sala, antico cuore cittadino e sede del palazzo del governo Longobardo, oggi, di giorno ospita il mercato ortofrutticolo e di notte è luogo di ritrovo; la Luna nel Pozzo di Gianni Ruffi, davanti all'ospedale del Ceppo, con il fregio in ceramica dei fratelli Della Robbia che rappresenta le sette opere di carità cristiana, il cavaliere morente di Marino Marini nel cortile interno del medioevale palazzo del comune. |