Il fenomeno K-pop e le sue star del momento

festivalbar January 12, 2016
Il fenomeno K-pop e le sue star del momento

Il fenomeno del K-pop – ovvero del pop coreano – è ormai giunto all’attenzione di una notevole fetta di pubblico anche in Europa e negli Stati Uniti. Quella che era, originariamente, una scena molto geolocalizzata, quindi, sta infiltrandosi nelle maglie della cultura pop mainstream occidentale… e il merito, se vogliamo, è di quella hit (tormentone?) che fu “Gangnam Style” di PSY.

La scena K-pop è caratterizzata da un forte sistema di controllo da parte di etichette e industria, che agiscono con mentalità al 100% competitiva e commerciale: l’obiettivo, in pratica, è dichiaratamente “creare” artisti, piuttosto che scoprirli come avviene (almeno formalmente e a livello di principio – non esattamente nella pratica) nello scenario musicale occidentale.

Artisti e band vengono, quindi, pensati, elaborati, costruiti e “addestrati” con un training volto a renderli vere macchine da hit – magari anche per una sola stagione. E il K-pop è visto, dai giovani e dalle giovani aspiranti star, come una vera carriera fin dall’inizio – anche in virtù del fatto che etichette e agenzie investono molto denaro in loro, spesso con contratti della durata variabile dai sette ai 13 anni (metà dei quali sono impiegati per il training degli artisti, che non vengono lanciati sul mercato se non sono perfetti e impeccabili e perfetti in tutto, anche nell’immagine percepita).

A fotografare bene la situazione è Shin Hyung-kwan, direttore del corrispettivo coreano di MTV (MNET) che ha spiegato al The Paris Review:

Ci vuole molto tempo per capire chi ha davvero dei grandi talenti, magari nascosti. Perché è facile scegliere una persona e dire “Ti renderò una star”. Ma poi devi verificare che vada d’accordo con gli altri dell’entourage e sia accettabile socialmente. Se non sei molto attento in queste cose, rischi di rovinare tutto. Gli occidentali non capiscono queste problematiche, ma gli artisti potrebbero finire nei guai, mettersi nei pasticci.

In poche parole, il modello industriale del K-pop è di stampo rigidamente paternalistico e si basa su investimenti importanti da parte delle etichette, fatti in anticipo e con possibilità di rientro quasi solo a lungo termine. E’ per questo che le star e future star sono sottoposte a una rigida disciplina, per non rovinare l’investimento. In pratica gli artisti devono andare d’accordo fra loro – se si tratta ad esempio di una band – ma devono anche tassativamente evitare ogni ombra di scandalo o gossip legato a sesso, droga, alcool… in pratica, un artista di K-pop riceve una sorta di severa educazione formale che investe non solo la musica, ma anche il comportamento e l’atteggiamento nei confronti della vita.

Un panorama affascinante, ma al contempo reminescente di fantasie orwelliane. E a gettare ulteriori ombre sull’intero scenario c’è anche il fatto che, dichiaratamente, le grandi etichette di K-pop amano le star, ma preferiscono evitare le superstar – quelle iconiche che lasciano segni indelebili nell’immaginario dei fan. Sembra una contraddizione, ma in realtà non lo è – anzi, è una scelta che risponde a una logica, magari cinica, ma stringente: in particolare, nel caso delle band con più componenti, le etichette non vogliono trovarsi nella situazione in cui un membro diventi indispensabile e non sostituibile, per avere modo di allungare la vita del gruppo anche in caso di defezione, morte o semplice allontanamento per altri lidi di qualcuno.

In breve, il K-pop è in mano a label e produttori, che disegnano e progettano a tavolino gli artisti come se si trattasse di oggetti da commercializzare. Ogni dettaglio è definito a priori, così come il genere musicale, il sound e la campagna di marketing che sarà utilizzata. Spessissimo ancora prima che si abbia sotto contratto un artista o una band.

Ma chi sono gli artisti top del momento nel K-pop? Ecco i cinque video più guardati del genere, nel mondo, a dicembre del 2015:

PER APPROFONDIRE:

The lean mean star making K-pop machine
Billboard: most viewed K-pop video in America and in the world

Leave A Response »