Ci era successo con Jack White e ora il miracolo si è ripetuto con gli Arctic Monkeys. Apri un regalo, di cui pensi di aver indovinato il contenuto, e ti ritrovi tra le mani una cosa che non ti aspettavi, ma che ti sorprende piacevolmente.
“Tranquility Base Hotel & Casino” è un disco di svolta per la band inglese, che si stacca decisamente dallo stile che aveva contraddistinto gli album precedenti, prendendo le distanze da un genere che aveva consacrato gli Arctic nell’Olimpo dell’indie rock.
In questo sesto lavoro in studio, Alex Turner e soci combinano, come esperti alchimisti del suono, sperimentazione e calore. Le melodie sono suadenti e rievocano, a tratti, l’ispirazione e l’eleganza di David Bowie. Turner indossa il mantello del Duca Bianco e ne acquisisce i superpoteri, balla con gli Spiders from Mars e ci restituisce una rivisitazione del tutto personale di quelle atmosfere. Ascoltando “Four Out Of Five”, primo singolo estratto del disco, “One Point Perspective” e “The World’s First Ever Monster Truck Front Flip” si vola alto, con la title track si scruta il mistero, in “The World’s First Ever Monster Truck Front Flip” e “The Ultracheese” Turner sembra agguantare un Shure 55SH come se fosse una donna irresistibile da baciare, per poi saltare sulla Luna a cantare come un Elvis uscito da un libro di fantascienza.
Perché “Tranquility Base Hotel & Casino” è, alla fine, un viaggio di scoperta, proprio come “Boarding Out Reach” di Jack White. E siccome li abbiamo messi a braccetto fin dalla prima riga, chiudiamo invitando Jack a prendere “She Looks Like Fun”, nona traccia dell’album degli Arctic, e a suonarla. C’è tanto del suo estro e della sua follia nella struttura di quel brano. O forse siamo più visionari anche noi, dopo aver soggiornato al Tranquility Base Hotel.