Corre l’anno 1982. La Nazionale, guidata da Bearzot, sconfigge 3-1 la Germania vincendo la Coppa del Mondo. Nel viaggio di ritorno dalla Spagna, in aereo, viene immortalata la partita di scopone più celebre della storia: quella del CT (in coppia con Causio) contro il presidente Pertini (e Zoff). È una bella estate calda, l’umore degli italiani è alle stelle, dopo la vittoria calcistica contro i tedeschi. E in quel clima grintoso, una leonessa conquista il Festivalbar: Loredana Bertè vince la diciannovesima edizione con “Non sono una signora”. In realtà altri due sono i vincitori, Miguel Bosè con “Bravi ragazzi” e Ron con “Anima”, ma il ruggito di Loredana, che si presenta sul palco vestita da sposa con due anni di anticipo rispetto a Madonna in “Like a Virgin”, rimane il vero sogno di una notte di mezza estate.
Quell’edizione vede un’altra donna all’arrembaggio: Giuni Russo vince il Disco Verde con “Un’estate al mare”, scritto da Franco Battiato che partecipa alla manifestazione canora portando “Cuccuruccucù”.
Nomi di spicco anche tra gli artisti internazionali in gara al Festivalbar: Roxy Music (“More Than This”), Chicago (“Hard to say I’m sorry”), Genesis (“Paperlate”), Elton John (“Blue Eyes“) e David Bowie (“Cat People – Putting Out Fire”). Sono brani che segneranno la carriera degli ospiti stranieri, ma il 1982 è l’anno dell’Italia, sul campo da calcio e sul palcoscenico.