Nel 1979 i Pink Floyd pubblicano “The Wall”, esce nelle sale “Apocalypse Now” di Francis Ford Coppola (reduce dal successo de “Il Padrino”), Sony lancia sul mercato il walkman e il 16 febbraio, a Urbino, nasce il campione che tutto il mondo ci invidia, Valentino Rossi.
L’estate, come di consueto, vede esplodere sul palco del Festivalbar una serie di successi che avrebbero segnato per sempre la storia della musica pop italiana e internazionale. Gloria Gaynor partecipa alla manifestazione con “I Will Survive”, hit senza tempo, che ha venduto 14 milioni di copie in tutto il mondo. Il tricolore è rappresentato da artisti come Loredana Bertè (“E la luna bussò”), Pino Daniele (“Je so’ pazzo”), Mia Martini (“Danza”), Eugenio Finardi (“15 bambini”), i Pooh (“Io sono vivo”) e Nada (“Dolce più dolce”), per citarne solo alcuni. Vince questa sedicesima edizione del festival, Alan Sorrenti, giovane cantautore napoletano, con “Tu sei l’unica donna per me”, un successo che lo porterà anche all’estero.
Il premio speciale del Festivalbar, quell’anno, va a Donatella Rettore per “Splendido Splendente”, un brano che tratta, ante litteram, il tema della chirurgia estetica, con l’ironia propria dell’artista trevigiana. La biondissima e stravagante Rettore colpisce con questa canzone che si distingue per base, ritmo e arrangiamenti (alla batteria e percussioni, c’è niente meno che Tullio de Piscopo).