Spesso è accaduto che i big della musica passino periodi in cui sembrano uscire dal cono di luce dei riflettori: magari la critica li maltratta a dovere e i fan si intiepidiscono. Sono cicli ricorrenti, un po’ come i bioritmi che tanto andavano di moda negli anni Ottanta. Due esempi? Neil Young e David Bowie, che sono poi tornati più forti e brillanti di prima.
Una conversazione su questo argomento è avvenuta fra il Boss – Bruce Springsteen – e gli Arcade Fire. Lo ha raccontato Will Butler (durante un’intervista per lo show radiofonico “Kyle Meredith With…”), parlando in particolare dello scarso successo dell’ultimo album della band (“Everything Now” – potete ascoltarlo più sotto e giudicare voi, nel caso…).
Il Boss, dall’alto della sua saggezza da rocker consumato, ha snocciolato la propria esperienza e ha detto ai componenti del gruppo canadese:
Qualunque cosa accada, assicuratevi sempre di suonare in Spagna. Perché inevitabilmente arriverà un momento in cui la gente non vi sopporterà più per un decennio e voi potrete semplicemente sparire dai radar, ma andare a suonare in Spagna, dove il pubblico continuerà ad amarvi. E poi, dopo 10 anni, tutti capiranno che siete davvero grandi e potrete tornare a suonare in America.
Una bella dimostrazione di affetto nei confronti del pubblico caliente spagnolo e un consiglio divertente. Del resto, come insegna il buon senso, se la vita ci offre limoni, facciamoci la limonata: e come limonata questa pare decisamente intrigante.