Il festival che ha cambiato il mondo è nato quasi per caso, dall’idea di quattro personaggi strampalati che nessuno avrebbe mai pensato di mettere insieme. Ma il destino compie il suo corso e quando il promoter Michael Lang incontrò nel 1968 l’autore e produttore Artie Kornfeld, i due decisero di costruire uno studio di registrazione a Woodstock.
Per realizzare un simile progetto, naturalmente, c’era bisogno di soldi. Pensarono a un festival in cui far suonare i nomi noti della zona, ma serviva comunque del capitale per partire.
Lessero un annuncio, pubblicato sul “New York Times” e sul “Wall Street Journal”, che recitava così: “Uomini giovani con capitale illimitato cercano interessanti opportunità legali di investimento e proposte d’affari”.
Gli investitori erano John P. Roberts e Joel Rosenman – che in realtà cercavano idee per una serie TV – e vennero contattati da Lang e Kornfeld. Insieme progettarono lo studio di registrazione, ma poi abbandonarono l’idea per lasciare spazio a qualcosa di molto più ambizioso: un vero e proprio festival, musicale e artistico.
Roberts, titubante per il timore di andare incontro a una grossa perdita economica, alla fine decise di non abbandonare il gruppo. E i quattro diedero vita al primo grandioso e folle festival della storia della musica, che in tre giorni radunò circa 400.000 persone.