È il 1986 quando un inglesina, scoperta da Claudio Cecchetto, spodesta addirittura Madonna nella classifica italiana dei 45 giri.
Ha 24 anni e si chiama Louise Tracy Freeman, ma il suo nome d’arte viene scelto invertendo quello di un celebre attore americano. Nasce così Tracy Spencer, che vince con “Run to Me” la ventitreesima edizione del Festivalbar.
Il Disco Verde, quell’anno, va a un’italiana nata in provincia di Verona. Come nome d’arte sceglie semplicemente il suo cognome, ma la casa discografica storce il naso, sostenendo che un’italiana che canta in inglese e si chiama così, non potrà avere grande successo.
Ma stiamo parlando di Spagna che, con “Easy Lady”, conquista non solo il pubblico del Festivalbar, ma ottiene anche un contratto con la CBS, che la lancia così sul mercato musicale internazionale.
Il 1986 è anche l’anno di Samantha Fox (“Touch Me – I Want Your Body”), Sandy Marton (“Modern Lovers”), Doctor & The Medics (“Spirit in the Sky”), Loredana Bertè (“Fotografando”), Giuni Russo (“Alghero”) e Zucchero, in gara con due brani ancora oggi tra le sue hit più celebri: “Rispetto” e “Come il sole all’improvviso”, brano su cui l’Arena di Verona si illumina in un mare di accendini accesi.