Nel 1990 l’Italia ospita i Mondiali di Calcio, vinti dalla Germania contro l’Argentina per 1-0. Gli Azzurri si aggiudicano il terzo posto, ma a portare il sole nel cuore degli italiani ci pensano Francesco Baccini e i Ladri di Biciclette che vincono la ventisettesima edizione del Festivalbar con “Sotto questo sole”.
Il brano diventa il tormentone dell’estate, rimanendo in classifica per parecchio tempo.
La storia, quello stesso anno, la scrive un giovane di Correggio, che sale sul palco del Festivalbar con il primo singolo estratto dall’omonimo album di debutto: è Luciano Ligabue, che si aggiudica il Disco Verde – destinato al miglior artista emergente – con “Balliamo sul mondo”.
Il brano conquista le radio e le classifiche italiane, trasformandosi poi in una delle canzoni simbolo della carriera del cantautore.
Il premio per il miglior album, in quell’edizione, va a Eros Ramazzotti per “In ogni senso”, il disco che lo proietta nel panorama internazionale, superando i tre milioni di copie vendute in tutto il mondo. Al suo interno, alcuni brani che segnano la carriera dell’artista romano: “Se bastasse una canzone” e “Amarti è l’immenso per me”.
Ma c’è anche una band che salta agli occhi tra i partecipanti del Festivalbar 1990. Viene dagli Stati Uniti ed è cresciuta nell’ambiente dell’alternative rock: sono i Faith No More, guidati dal geniale frontman Mike Patton. Si presentano con “Epic”, ancora oggi pietra miliare del loro repertorio.