Oasis: cineforum supersonico

festivalbar September 28, 2018
Oasis: cineforum supersonico

“The Big O”, come l’ha definita Liam Gallagher, è ormai da anni uno degli argomenti più discussi al bar della musica. La grande O non è altro che la band supersonica degli anni Novanta: gli Oasis, che hanno cessato la loro attività nel 2009 (anche se news recentissime parlano una super offerta, giunta da una società irlandese, per convincere i fratelli Gallagher a riunirsi).

Al di là di un’eventuale reunion, se voleste approfondire la storia di Noel, Liam e compagni, vi consigliamo un documentario di un paio di anni fa: “Oasis: Supersonic”, di Mat Whitecross, affiancato dallo stesso team di “Amy” (il documentario del 2015 su Amy Winehouse di Asif Kapadia, qui in veste di produttore esecutivo).

Il film inizia a Knebworth, nel 1996, quando gli Oasis suonarono di fronte a 250.000 persone. Partendo dai sobborghi di Manchester, in pochi anni diventarono una delle più grandi band mai esistite.
Con un percorso a ritroso, il racconto dei fratelli Gallagher inizia dall’infanzia, da quel padre ubriaco e violento che costrinse la madre ad andarsene di casa con i tre figli, fino al successo che li travolse intorno alla metà degli anni Novanta. E a quella data di Knebworth, che Noel stesso definisce “l’ultimo assembramento spontaneo di persone di questa entità, prima che subentrasse Internet”.

A vederlo, viene quasi nostalgia. Perché una cosa è certa: il rapido sviluppo della tecnologia ha sicuramente favorito la diffusione della musica, ma ha anche dato vita a una generazione di celebrità che si preoccupano più dell’apparenza che del contenuto.

A proposito di nostalgia… vi ricordate l’ultima volta degli Oasis al Festivalbar? …era il 2002.

 

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