L’occhio e il talento di Terry O’Neill (inglese, classe 1938) ci hanno regalato immagini indimenticabili. Tra le sue foto più celebri, ad esempio, ce n’è una che anticipa lo storytelling di quasi mezzo secolo.
È una mattina del 1977 e Faye Dunaway, seduta elegante e rilassata a bordo piscina, è fresca di Oscar per la parte in “Quinto potere”. La statuetta è sul tavolino, ai suoi piedi i giornali che parlano di lei e, dietro l’obiettivo, gli occhi pieni d’amore di Terry O’Neill.
Lo scatto è famoso, ma naturalmente il fotografo inglese non è noto solo per le foto fatte alla (ormai ex) moglie Faye
O’Neill ha immortalato molte star, anche nel mondo della musica.
Il suo è caratterizzato dall’abilità di far trasparire la grandezza dei soggetti senza mai trascurare una punta di irriverenza nel riprenderli (spesso in pose scomposte o inusuali).
Terry ha la capacità, propria dei grandi fotografi, di saper cogliere l’attimo giusto, raccontando il fascino maledetto e l’ironia del rock’n’roll attraverso i suoi protagonisti.
Trieste gli ha dedicato la mostra “STARS, Ritratti fotografici di Terry O’Neill”, prorogata fino al 3 marzo.
Testimone della Swinging London, O’Neill ricorda: “Io e tutti i protagonisti dell’epoca ci riunivamo in un club di Soho chiamato Ab Lib. C’erano i Rolling Stones, i Beatles, le prime top model, come Jean Shrimpton e Mary Quant, l’inventrice della minigonna, ma anche attori come Michael Caine e Julie Christie. Chiacchierando, scherzavamo sul lavoro che avremmo fatto quando tutto questo fosse finito, perché nessuno pensava che sarebbe durato a lungo. Ricordo che Ringo voleva aprire un salone da barbiere, mentre George Harrison raccontava come sua madre desiderasse vederlo diventare impiegato di banca. Di Mick Jagger dicevamo: ‘Figurati se a quarant’anni starà ancora cantando!’. E invece a 70 è ancora sulla cresta dell’onda…”.