Sono passati cinque anni da “Il bello di esser brutti” e J-Ax ritorna con “ReAle”, un album che racconta le verità di uno dei rapper più autentici del panorama italiano.
Il titolo è un gioco di parole che fa leva proprio sulla trasparenza di Alessandro Aleotti: a (quasi) 48 anni, la voce degli Articolo 31 continua a mettere in rima la sua visione del mondo con una sincerità disarmante.
Il nuovo disco presenta 11 collaborazioni (Annalisa, Luca Di Stefano, Boomdabash, Chadia Rodriguez, Enrico Ruggeri, Il Cile, Il Pagante, Jake La Furia, Max Pezzali, Paola Turci, Sergio Sylvestre), oltre alla partecipazione del coro della scuola di musica Cluster di Milano.
Musicalmente semplice e, al contempo, raffinato, “ReAle” si nutre sostanzialmente di contrasti. J-Ax pesca dalle sue radici, punk incluso, facendo rap alla sua maniera ma, per sua stessa ammissione, meno di pancia (specialmente nel caso dei pezzi che trattano la misoginia e la violenza sulle donne).
L’immagine che ci arriva di J-Ax è quella di un artista maturo e in continua evoluzione che, presentando l’album in un’intervista a Repubblica, ha raccontato: “Essere ReAle significa tenere in alto il dito medio quando il potere prova a schiacciarti, giocare una partita onestamente quando sai che le carte sono truccate, significa cadere sette volte e rialzarsi otto… essere ReAle è guardarsi finalmente dopo tanto tempo e dire sono un perdente che ha vinto”.