Il Duca Bianco, David Bowie, ci ha lasciati il 10 gennaio di quasi 5 anni fa (nel 2016), non prima di pubblicare il suo album-testamento “Blackstar”.
Questo gennaio 2021, però ci porta un altro anniversario decisamente meno triste: ovvero i 45 anni del suo album “Station To Station”, originariamente uscito il 23 gennaio del 1976.
“Station To Station” è stato il decimo album in studio di Bowie e ha segnato, nella sua variegata carriera, il passaggio dalle sonorità plastic soul di “Young Americans” (1975) alla sua fase berlinese, con un taglio molto più sperimentale, che ebbe apice con “Low” del 1977.
Il disco fu all’epoca molto ben accolto da stampa specializzata e fan, tanto che il primo singolo – “Golden Years” – ha raggiunto subito lo status di hit in Europa e oltreoceano. Da “Station To Station” vennero estratti ben 5 singoli: un vero record, visto che l’album contiene appena 6 canzoni!
Bowie, peraltro, quell’anno fu ospite del nostro Festivalbar, arrivando sul palco proprio con “Golden Years”. Fra gli altri artisti internazionali ci furono Santana, James Chance, il premio Nobel Bob Dylan, Barry White, Julio Iglesisas, Isaac Hayes… insomma un’annata da ricordare in ogni senso.
Il Festivalbar 1976 fu vinto da Gianni Bella con “Non si può morire dentro”, mentre il disco verde fu assegnato a Riccardo Fogli (con “Mondo”).
In occasione di questo 45° anniversario, la label Parlophone pubblicherà una speciale edizione di “Station To Station” (in esclusiva per i negozi indipendenti) in vinile rosso e bianco – i colori saranno distribuiti in modo casuale.