Mancano pochi giorni all’estate, stagione che ci riporta sempre con la mente alle serate trascorse guardando il Festivalbar.
Quest’anno, poi, si celebra il trentennale dall’esordio di un artista che, in quel lontano 1990, salì sul palco dell’Arena di Verona per presentare uno dei brani che divenne un vero e proprio inno generazionale.
Stiamo parlando di Ligabue e della sua “Balliamo sul mondo”, che gli valse il premio Disco Verde nella ventisettesima edizione del Festivalbar.
Il brano è tratto dall’eponimo album del rocker di Correggio, un disco prodotto da Angelo Carrara e al quale collaborano musicisti del calibro di Feiez e Antonello Aguzzi, entrambi membri, in momenti diversi, di Elio e le Storie Tese.
“Ligabue” resta, anche dopo 30 anni, una pietra miliare della musica italiana, con quelle 11 tracce che raccontano storie di provincia, amore e rock’n’roll. Più di una generazione continua a cantare brani come “Balliamo sul mondo”, “Bambolina e barracuda”, “Piccola stella senza cielo”, “Marlon Brando è sempre lui”, “Non è tempo per noi”, “Bar Mario” e “Sogni di rock ‘n’ roll”.
Un Liga visibilmente emozionato, proprio il mese scorso in occasione della ricorrenza, ha ringraziato i fan su Instagram con queste parole: “‘Ligabue’ non è solo per me un album o il primo album, ma una porta che si è aperta impensabilmente 30 anni fa per permettermi di vivere questi 30 anni speciali, stupendi. Per cui non posso che ringraziarvi di cuore. In questi giorni l’emozione è tanta, è impossibile non far venire a galla dei ricordi, così tanti ricordi che popolano questi trent’anni. Per questo motivo oggi vorrei soffiare, insieme a voi, su queste trenta candeline per un compleanno che ha a che fare con un album, ma soprattutto con trent’anni meravigliosi. Grazie davvero tanto per avermeli permessi”.
Un disco fondamentale, quindi, per il Liga e per tutti noi che, ancora dopo tanti anni, ascoltandolo continuiamo a ballare sul mondo, come in quelle serate magiche del Festivalbar.