Nel 1989 Edoardo Bennato vinse il ventiseiesimo Festivalbar nella sezione 33 giri con l’album “Abbi dubbi”, portando sul palco “Viva la mamma”, “Vendo Bagnoli” e “La luna”.
Quella del 1989 non è l’unica partecipazione del cantautore napoletano al Festivalbar, ritornerà poi ancora nel 1990 (“Donna contemporanea”) nel 2001 (“Afferrare una stella” e “L’isola che non c’è”), nel 2003 (“Ritorna l’estate”) e nel 2006 insieme ad Alex Britti per presentare “Notte di mezza estate”, brano che diventa un vero e proprio tormentone estivo e che darà il via a un tour congiunto dei due artisti.
Oggi, 23 luglio, Edoardo Bennato compie 74 anni. Più di 50 li ha passati sul palco, dai lontani esordi degli anni Sessanta.
L’album di esordio è del 1973, “Non farti cadere le braccia”, cui fa seguito nel 1974 “I buoni e i cattivi”. Bennato procede al ritmo di un disco all’anno, “Io che non sono l’imperatore” (1975) e “La torre di Babele” (1976).
Ma la consacrazione arriva nel 1977 con “Burattino senza fili” e nel 1980 con “Sono solo canzonette”, due concept album ispirati, rispettivamente, a Pinocchio e Peter Pan.
Nel 1990 firma l’inno ufficiale in lingua italiana dei Mondiali di calcio Italia ’90 insieme a Gianna Nannini, “Un’estate italiana” – la versione in inglese, “To Be Number One”, è di Giorgio Moroder.
Il brano, meglio noto come “Notti magiche” per il celebre ritornello, risulterà il singolo più venduto dello Stivale nonché l’ultimo 45 giri di successo prima della scomparsa di questo formato dal mercato discografico.