Capellino militare, anfibi, jeans e maglietta. Eros Ramazzotti si presenta così alla stampa. In ballo c'è il suo nuovo disco, E2, in uscita domani. Si tratta di una raccolta con i migliori brani della sua carriera, con un secondo dischetto in cui il cantante duetta con vari colleghi. Siamo in un appartamento nel centro di Milano. Il via vai di telecamere non dà tregua.

Eros parla da ore. Eppure la soddisfazione per il lavoro svolto continua a trapelare dalle sue parole. "E' stato davvero un disco faticoso da realizzare, forse più che un album di inediti", scherza, mentre fa accomodare attorno a un tavolo l'ennesima infornata di cronisti.

Per questo album hai duettato anche artisti diversissimi per genere o carriera da te. Come mai?
"Volevo sperimentare e provare nuovi duetti, fare cose diverse dal solito. Con Ricky Martin, per esempio, (doppia voce nel singolo inedito Non siamo soli, ndr) è andata benissimo. E' una bella canzone, che è stata riarrangiata addirittura dal produttore di Ricky. Il video l'abbiamo girato in America. Avevo quasi paura a girare in mezzo alla strada. Ma poi è andato tutto bene. Si è lavorato con un ritmo, una mentalità molto all'americana. Hanno tutti un altro modo di affrontare la vita negli Stati Uniti rispetto a noi".

In un brano hai duettato anche Jon Spencer, uno dei musicisti rock più in voga della scena alternativa Usa...
"Già, di lui mi ha parlato per la prima volta Bruno Buggiani, un ragazzo del mio staff. Ho voluto provare. Sono sempre aperto a qualsiasi nuova esperienza. Mi piace la creatività di musicisti totalmente diversi da me".

C'è qualcosa che nei duetti, una volta finiti, avresti voluto cambiare?
"Forse avrei voluto rimettere le mani nel pezzo con Carlos Santana, Fuoco nel fuoco. E' stato il primo pezzo che è arrivato tra i tanti duetti in scaletta. Abbiamo lavorato usando soprattutto internet, diversamente sarebbe stato impossibile e lunghissimo incontrare ogni artista con cui ho collaborato per questo disco. Avremmo dovuto incontrarci innumerevoli volte, volando da una parte all'altra dell'Oceano. Il pezzo con Santana, in cui lui suona la chitarra, mi piace. Solo, avrei modificato alcune parti".

Per quanto riguarda gli inediti, si tratta di brani che avevi già scritto prima?
"Uno già era stato scritto. Parlo di Dove si nascondono gli angeli. Gli altri sono pezzi che ho lavorato e prodotto durante la registrazione del disco. Ci parliamo da grandi l'ho scritto assieme a Niccolò Agliardi pensando a mia figlia Aurora".

Con quali altri artisti avrebbe voluto collaborare?
"Mi sarebbe piaciuto lavorare con Peter Gabriel, Stevie Wonder e Donald Fagen, ma poi non siamo riusciti a mettere in piedi alcuna collaborazione".

Le dà fastidio che i gossip continuino a parlare di lei e di Michelle?
"Credo che oggi in Italia ci sia una cultura rivolta a far conoscere, a parlare solo di pettegolezzi senza senso e di ciò che è la vita privata degli altri. E' una cultura del nulla, alimentata soprattutto dalla televisione, dai reality, che pure lanciano persone spacciandole per artisti. Credo invece che queste facce anonime non abbiano nulla a che vedere con l'arte. Un artista è una persona che trasmette emozioni, che sa sensibilizzare attraverso ciò che canta, che scrive, per come recita o parla. E non un soggetto che sa mettersi in mostra solo perché ha un bel fondoschiena. Ma sono cose che non mi fanno neppure più arrabbiare".

Cosa invece la fa arrabbiare?
"Mi fa arrabbiare, anche se nella mia posizione potrei fregarmene, la situazione politica ed economica dell'Italia. La penso come Grillo. Abbiamo votato delle persone dando fiducia a politici che, invece di fare qualcosa, neppure ci provano a cambiare. Pensano solo ai loro interessi, e questo mi dà molto fastidio".

Si stava meglio allora tre anni fa, prima di questo governo?
"No, non credo neanche quello".

(25 ottobre 2007)