RENGA A MILANO: L'INTERVISTA
In queste settimane Francesco Renga ha molte cose a cui pensare. C’è la promozione dell’ultimo disco Ferro e cartone, arrivato al top delle classifiche degli album più venduti e uscito quasi due mesi fa assieme al suo primo romanzo “Come mi viene”. C’è la famiglia, Ambra e i suoi due figli Yolanda e Leonardo. E da qualche giorno ci sono le prove per la data di domani, martedì 4, al Datchforum di Milano. Una concerto speciale, che segna il suo ritorno sul palco dopo due anni dall’ultima vittoria nel 2005 al Festival di Sanremo e che anticipa il tour vero e proprio in programma invece per febbraio. Ecco la nostra intervista a poche ore dal concerto.
Francesco, come sarà il concerto?
“Stiamo provando da una ventina di giorni ed è la prima volta che arrivo così preparato. La band è fortissima e il concerto sarà una bella sorpresa con luci ed effetti scenografici speciali, anche un po’ teatrali. In scaletta, ci saranno le canzoni del mio ultimo disco ma anche parecchi brani dal mio repertorio solista, riarrangiati assieme a Corrado Rustici, che ha prodotto anche “Ferro e cartone”. Voglio che questa volta il pubblico possa godersi sino in fondo la mia musica. Ci tengo. Dopo Sanremo, sono cambiato come uomo e come artista”.
Per questo hai aspettato due anni prima di tornare?
“Ho ancora un video che girai alle tre di notte con il cellulare di un amico la sera che vinsi a Sanremo. Stavamo festeggiando in albergo io, Ambra e altri. Un momento fantastico per la carriera, ma a un certo punto mi dissi: “e adesso, che faccio?”. Ho scelto di non cavalcare l’onda del successo, di non farmi travolgere, ma di lavorare con tempi miei. Ambra mi ha capito e mi è stata d’aiuto”.
Dopo tutto questo tempo però ti sei presentato con un disco e un libro.
“Già, avendo in due anni pensato e lavorato molto su me stesso, a un certo punto ho sentito l’esigenza di tornare a scrivere. Sono una persona che ha sciolto dei nodi. Per quanto pianificata, una paternità ti sconvolge sempre la vita e, accanto alla gioia familiare, rimpiangi sempre i momenti tuoi di libertà. Tutti questi disagi li ho convogliati nella scrittura delle nuovi canzoni e del libro”.
Potendo tornare indietro, faresti qualcosa che non hai fatto dopo la vittoria al Festival di Sanremo?
“Mi chiamò Bonolis e “Angelo” (la canzone con cui vinse a Sanremo, ndr) mi sembrò perfetta per raccontare le sensazioni che provai vedendo le immagini dello tsunami in Thailandia. Mi ritrovai a chiedermi se insegnare a pregare a Yolanda, e di quello scrissi. Dopo la vittoria, non c’era motivo per riprendere il tour che avevo finito da poco. Il disco era uscito ed era andato bene. Allora tanto meglio restare a casa, a lavorare su di me e sulla famiglia”.
(03 dicembre 2007)
|