IL QUINTO ALBUM DI SEAL
Diciassette anni fa, prima di diventare un artista pop famoso, un cantautore conosciuto in tutto il mondo con oltre 15 milioni di dischi venduti ed il vincitore di tre Grammy, Seal era uno dei nomi di punta della scena musicale house/rave inglese. Insieme al leggendario produttore Trevor Horn firma due hits, “Killer” (con l’ artista techno Adamski nel 1990) e “Crazy”, singolo entrato nella Top Ten americana nel 1991, tratto dall’ album d’esordio che porta il suo stesso nome – una novità assoluta per la fusione di soul, pop, rock, R&B e con un groove coinvolgente che ha subito fatto capire di essere di fronte ad uno straordinario nuovo talento.
Ora Seal, nato a Londra, è pronto per pubblicare il suo quinto album, System, che uscirà il 16 Novembre per la Warner Bros. Con le sue melodie brillanti, le basi di sintetizzatori e chitarra acustica, i veloci beat elettronici, System “è un ritorno alle mie origini” spiega Seal. “Il mio primo album era fondamentalmente musica up-beat che la gente poteva ballare, e poi mi sono un po’ allontanato dal tutto col passare del tempo. Volevo ritornare anche alla chitarra, lo strumento musicale con cui ho composto “Crazy” e “Killer”, e ritornare a fare quello che amo davvero. Quello che mi interessa ora, come artista, è esattamente quello di cui mi importava nel 1990: le canzoni”.
Per aiutarlo a sviluppare quello che definisce come “la quintessenza di un album di Seal”, ha collaborato questa volta con Stuart Price, autore e musicista inglese, che ha scritto e prodotto “Confessions on a Dancefloor” insieme a Madonna, oltre ad aver vinto una serie di Grammy per i remix fatti ad artisti quali No Doubt e Coldplay. “E’ stato chiaro fin dall’inizio che io e Stuart eravamo in totale sintonia” spiega Seal “e che avevo trovato la persona giusta per elaborare e realizzare la mia visione del progetto. A Stuart sono piaciute le canzoni e a me è piaciuto il modo in cui si occupa della produzione e da lì siamo partiti. E’ una delle poche persone che sa suonare degli strumenti musicali, conosce la parte più teorica e capisce quello che succede a un cantante quando canta una canzone”.
E in effetti, Price – che ha registrato numerosi dischi, sotto gli pseudonimi Les Rythmes Digitales e Jacques LuCont, influenzati dalla house music britannica e dalla techno di Detroit - è stato indotto a lavorare con Seal grazie alla voce virile, baritonale dell’ artista, oltre al suo desiderio di riavvicinarsi allo stile musicale degli inizi della sua carriera. “Per prima cosa, la voce di Seal è semplicemente fenomenale” spiega Price “Esiste una sola persona al mondo con quella voce, ed è lui. E quando ho scoperto che voleva ritornare alle sue origini, utilizzando elementi dei generi musicali di cui io sono un vero appassionato, l’ entusiasmo è salito alla stelle pensando di collaborare al progetto”.
Nel corso di tre settimane, il cantante di base a Los Angeles, e il produttore di base a Londra (messi in contatto da Guy Oseary, discografico e amico di tutti e due) hanno iniziato a lavorare via Internet, con Seal che spediva a Price le canzoni registrate con la sua chitarra e Price che gliele rimandava dopo averle sistemate. La prima canzone nata da questa collaborazione è “Amazing”, il primo singolo tratto da System, realizzata nel giro di 24 ore. “E’ stato molto veloce” ricorda Price “Dopo aver fatto quella canzone, ci siamo parlati al telefono ed è semplicemente scattato un click. Quindi ci siamo detti “Andiamo avanti così” e, da una, le canzoni sono diventate due e poi tre”. Arrivati a 10 canzoni, i due si incontrano a Los Angeles per completare il lavoro nei famosi Record Plant studios.
Sia Seal che Price concordano che un approccio ritmico moderno è la scintilla che può far diventare System quello che alla fine ascolterete. Inizialmente scritte con la chitarra, le canzoni guadagnano energia e immediatezza non appena una serie di suoni elettronici viene utilizzata come base melodica. Alla fine, canzoni come “Swoosh” e “System” con i loro beat energici e trascinanti e la forte presenza della chitarra, “Amazing” con le diverse voci e le ondate di sintetizzatori o “The Right Life” influenzata dai ritmi dei club di Ibiza, avrebbero potuto essere tranquillamente incluse nel primo album di Seal, cosa che a lui va bene. Price la spiega così: “E’ una parte della musica di Seal che a tanta gente piace moltissimo”.
Nonostante System sia prima di tutto un disco up-tempo, saranno accontentate anche le persone che amano Seal per le sue canzoni d’ amore romantiche e appassionate, come “Prayer For the Dying”, la vincitrice del Grammy “Kiss From A Rose” e “Don’t Cry” (tutte contenute in Seal II del 1994) o “Love Divine” (da Seal IV del 2003). Sposato dal 2005 con la top model Heidi Klum, la coppia ha tre figli, Seal dice che la nuova felicità domestica ha certamente influenzato la sua musica, come si può capire ascoltando le due ballate “Wedding Day”, scritta il giorno del suo matrimonio con la Klum, e “Rolling” con la sua chitarra acustica.
“La famiglia, mia moglie, i miei fogli, sono la mia ragione di vita” dice Seal “Faccio tutto pensando a loro, forse è questo il motivo per cui il nuovo album è così up-tempo. Sembra un inno alla vita. Ho finalmente raggiunto un luogo felice e sento che devo raccontarlo attraverso la mia musica. Mi è venuta voglia di raccontare cose che siano vicine alla mia nuova vita, alla mia nuova realtà”.
E’ anche il motivo per cui Seal ha intitolato l’ album System “Parlo del sistema emotivo, di come ci si sente e ci si comporta in un rapporto. Io e altra gente intorno a me siamo state vittime in passato di un sistema che ci hanno imposto, facendoci credere che fosse necessario accettare lo status quo senza discutere. Ma con questo album voglio dire che è tempo di assumerci la responsabilità di cambiare le cose. Possiamo farlo. Possiamo controllare il nostro sistema emotivo ed essere felici.”
“Per me” aggiunge, scaldandosi mentre ne parla “non basta stare seduti in un angolo e aspettare che la vita ti passi addosso. Esci e prenditi le tue responsabilità se vuoi che qualcosa cambi, ma tutto comincia cambiando prima di tutto qualcosa di te.”
(04 dicembre 2007)
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