DANIELE BATTAGLIA: L'INTERVISTA
L'anno scorso, è stato Francesco Facchinetti. Quest'anno, invece, toccherà a lui. A Daniele Battaglia, in gara tra i giovani per la prossima edizione del Festival di Sanremo. E ancora una volta, in qualche modo, la presenza dei Pooh sul palco dell'Ariston sarà assicurata. Perché se Francesco è il figlio di Roberto Facchinetti, Daniele è figlio di Dodi Battaglia. Il primo chitarrista dei Pooh. "Ma non vedo l'ora di riscattarmi, perché tutti continuano a pensare che in qualche modo io sia sempre un raccomandato", spiega Daniele, 25 anni, milanese, che ha da poco pubblicato un disco e che a Sanremo si presenta con un brano inedito, intitolato "Voce nel vento". "Un brano che ho scritto a quattro mani con un'amica. Testo e musica, di cui preferisco non dire nulla, sono in gran parte opera mia, ma con un tocco di femminilità. Spero davvero che piaccia".
Per te è la prima volta a Sanremo…
"Già, e anche se potrà sembrare retorico, sono emozionatissimo e strafelice allo stesso tempo. Sento tremendamente il peso di chi è figlio d'arte e si presenta per la prima volta a un appuntamento così importante. Per me è un po' come affrontare un esame di maturità".
E papà cosa ti ha consigliato?
"Quando ha saputo che ero stato scelto non stava più nella pelle. Ma poi si è subito calato nel ruolo di padre musicista e mi ha consigliato di non perdere tempo, di mettermi al lavoro e studiare prima di salire sul palco. Sanremo è un po' un terno al lotto ma mio padre sostiene che quando si ha un solido background tecnico su cui puntare, si può fare del proprio meglio".
Anche Francesco ti ha dato qualche consiglio?
"No, si è limitato a congratularsi con me, ma di Sanremo non abbiamo proprio parlato. L'anno scorso per lui è stata dura. Si è emozionato troppo. E' proprio quello che invece io vorrei evitare".
Cosa temi di più?
"Credo i giornalisti. Li vedo sempre pronti all'attacco. Per loro forse non è facile accettare qualche sbavatura dal vivo: con tutte le tecnologie che esistono oggi, ascoltando le canzoni su cd prima della gara è facile poi rimanere delusi una volta che le si ascolta dal vivo".
Cosa farai dunque per impressionare positivamente pubblico e giuria?
"Cercherò soprattutto di convogliare tutta la mia emotività in un'interpretazione che spero possa suscitare emozioni attraverso la facilità con cui spesso mi emoziono io".
In che senso?
"Nel senso che porterò dal vivo un brano che sento molto, con un cantato particolarmente toccante. Ecco, spero che sia quello a convincere gli spettatori, innanzitutto. E poi, magari, anche la giuria".
(09 gennaio 2008)
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