MORTO IL GURU DEI BEATLES
Negli anni '60, prima che gli ideali di pace e amore universale cercassero di fare piazza pulita della rigidità di pensiero borghese, nessuno si sarebbe mai sognato dell'India come una meta, un luogo per la purezza dello spirito. Ci pensarono i Beatles, che, quasi per caso, nel '67, conobbero Maharishi Mahesh Yogi: un santone indiano inventore della preghiera trascendentale.
Il Maharishi, morto ieri in Olanda a 91 anni, trascinò in India i Beatles, sulle pendici di una montagna, in un villaggio sperduto assieme ai Beach Boys, a Donovan e a Mia e Prudence Farrow. Lì, i quattro divennero sui adepti e per qualche settimana si dedicarono all'esperienza trascendentale. Non durò molto, a dire il vero. Alla spicciolata, prima Ringo Starr, poi Paul McCartney, John Lennon e infine George Harrison (l'unico che in seguito non avrebbe più abbandonato il misticismo orientale) se ne andarono, convinti di essere stati in fondo gabbati.
Il motivo? Leggenda narra che un giorno il Maharishi venne colto in flagrante mentre rivolgeva attenzioni ben poco spirituali alla sua adepta Mia Farrow. Lennon ne scrisse anche una canzone, con il suo solito sarcasmo, intitolata Sexie Sadie. Mai ascoltata? La trovate sull'album The Beatles, uno dei migliori della storia rock.
(07 febbraio 2008)
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