TRICARICO: L'INTERVISTA
Quanto è lunga la strada che porta dal Conservatorio di Milano al palco del prossimo Festival di Sanremo? Lunga, lunghissima, quasi quarant’anni di vita. Ne sa qualcosa Francesco Tricarico, classe 1971, milanese, un passato anche di musicista jazz e insieme di operaio delle pulizie e un padre aviatore che morì in servizio quando lui aveva tre anni. Un fatto, questo, che deve aver influenzato da vicino il suo carattere: timido, introverso, trasognato. Peculiarità che hanno segnato anche il suo percorso musicale.
La sua carriera è cominciata nel 2000, con il singolo “Io sono Francesco”, canzone autobiografica e successo da primo posto in hit parade che gli ha fatto guadagnare le simpatie del principe della canzone d'autore Francesco De Gregori e di Jovanotti, che lo ha voluto con lui perché aprisse con il suo show una tournée. Ma da allora, per anni, Tricarico, ha scelto il silenzio. “Ho passato questo tempo a scrivere canzoni e a disegnare”, ha spiegato lui in conferenza stampa, per la presentazione del suo secondo album “Giglio”, in uscita il 29 febbraio, in concomitanza con la sua partecipazione a Sanremo con il brano “Vita tranquilla”, che presenterà nella serata dei duetti assieme al Mago Forrest.
Francesco, il titolo della tua canzone ricorda “Vita spericolata” di Vasco Rossi. Coincidenza o gioco di parole voluto?
“Nessun gioco di parole, la mia è una canzone che, al contrario di ciò che cantava Vasco, parla del desiderio di una vita tranquilla, al riparo dagli imprevisti, dalle tempeste emotive”.
Perché così è stata sino a ora la tua vita?
“Sono una persona che crede nel bisogno di esporsi, di andare in profondità nelle cose. Sono sempre stato così. Ma è qualcosa di doloroso, come rimanere senza barriere davanti a una società, a un mondo in continua evoluzione tecnologica. Nel bene o nel male, non so…”
Come affronterai allora il pubblico di Sanremo e l’esposizione mediatica che ne deriverà?
“Sono comunque pronto. La notizia della mia partecipazione a Sanremo è stata una vera sorpresa, qualcosa che non mi sarei mai aspettato. Pensavo davvero di non essere tra i prescelti. E la risposta è arrivata all’ultimo momento. E’ stata la mia casa discografica ad avvisarmi, perché io non posseggo televisioni. Sarà un’esperienza molto positiva, ne sono sicuro”.
Nella serata dei duetti ti esibirai con il Mago Forrest.
“Già, sarà una cosa delicata e poetica, qualcosa di veramente particolare che non possiamo svelare. Posso solo dire che Forrest si esibirà in un numero come mimo, ballerino, nello stile di Lindsay Kemp”.
Le tue canzoni molto belle e poetiche, ricordano un po’ lo stile di Rino Gaetano e di Celentano, per il quale tu hai scritto recentemente “La situazione non è buona”.
“Mi piace moltissimo Gaetano, come Adriano Celentano, ma loro non sono io. Forse nei miei brani si può trovare qualcosa del loro stile, ma non è possibile dire da cosa nasca quello che c’è nei testi, nelle canzoni, le mie come quelle di altri. Sono cose che nascono dal caos”.
(25 febbraio 2008)
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