W IL DOPOFESTIVAL
Se il Festival è come un compito in classe, con chi copia e chi ti boccia, allora meglio il Dopofestival. Dove lì, di sicuro, nessuno usa bigini. Anzi... Ieri sera, Baudo ha elogiato Elio e Le Stori Tese ("ma che bravi... questi ragazzi: complimenti, siete la dimostrazione che si può fare televisione intelligente"). Elio un po' lo guarda di sottecchi ("ma che pensava questo qui... che ero un deficiente?). E poi ringrazia Pippo, un secondo prima che un'anonima spettatrice si lanci, prima della sigla di chiusura, in una versione lirica, dal vivo e improvvisata, di Nel blu dipinto di blu.
Panico... "Ma chi è questa? Da dove arriva?", si chiedono tutti. Elio suggerisci di darle un euro. Ma Pippo le fa avere un microfono. La tipa allora continua nel suo canto. Max Gazzé va addirittura a stringerle la mano. E Baudo per un secondo pare quasi voglia abbracciarla come se fosse una figlia ritrovata dopo tanto cercare. No, è solo una fan in cerca di visibilità. Niente trucchi, niente copione. Insomma, un fuori programma che cade come una ciliegia sulla torta dopo una puntata del Dopofestival davvero speciale.
Mietta ha una crisi di riso compulsiva. Giulio Cesare viene evocato e celebrato nell'anniversario della morte. Sergio Cammarriere getta al vento la sua malinconia e fa il playboy con Lucilla. Persino Tricarico, a un certo punto, sorride senza guardare torvo. Prima di andare in onda, infatti, questa volta non ha mangiato pesce.
Ahhh, la televisione intelligente e per una volta senza giornalisti cafoni...
W Elio. W il Dopofestival!
(28 febbraio 2008)
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