LA VERITà DI BENNATO
Tutta la verità, solo la verità, nient’altro che la verità su Edoardo Bennato, in un libro più cd ricco di fotografie, fumetti e disegni pubblicato da Baldini Castoldi Dalai editore; e ad accompagnarci nella lettura, i suoi più grandi successi e tre brani inediti.
La storia comincia dalla sua infanzia, dagli amici del cortile, quelli con cui è cresciuto nel quartiere popolare di Bagnoli, a nord-ovest di Napoli, tra il fumo dell’Italsider e il mare. Quella Napoli che pur non rispecchiandosi in modo classico nelle sue canzoni, è sempre presente nella sua vita, anche quando se ne allontana per girare il mondo.
Raccontato da uno degli storici compagni di viaggio che non lo hanno mai abbandonato, "Così è se vi pare" ripercorre i momenti più importanti della carriera di Edoardo, intrecciandoli alla scena sociale, politica e culturale italiana e internazionale.
Da quando non era famoso («Edo si piazzò con tamburello e armonica nelle strade adiacenti agli uffici della Rai di Roma, per l’esattezza intorno ai bar limitrofi popolati da una variopinta fauna di impresari e discografici»), passando attraverso i raduni e i concerti, fino agli indiscussi successi di Il gatto e la volpe, Le ragazze fanno grandi sogni, Sono solo canzonette, e l’inno dei Mondiali ’90.
Ricco di aneddoti («Aho, non te preoccupà, prima o poi verrà il tuo momento», gli diceva Lucio Battisti), il libro apre anche una finestra sulla sua vita privata svelandoci aspetti altrimenti sconosciuti del suo carattere e delle sue passioni – l’architettura e la grafica, il calcio (solo con gli amici, senza autografi né foto) e l’amore per i viaggi – rendendo ancora più vivo il ritratto di uno dei più grandi ed eclettici protagonisti del nostro panorama musicale.
Edoardo Bennato, architetto e cantautore, è uno dei più grandi artisti della musica italiana.
«Edo salì sul palco di Civitanova Marche dopo vari gruppi rock e personaggi alternativi tipo Claudio Rocchi, Claudio Lolli, Battiato ecc. e ci salì da solo, con tamburello, chitarra e armonica (noi, i suoi amici d’infanzia del cortile non gli eravamo ancora a fianco), e quando scese dal palco era diventato Edoardo Bennato! Quei duemila, che stavano giù ad ascoltarlo, lo avevano immediatamente eletto a loro simbolo, portavoce della musica alternativa e bandiera del rock italiano.»
(10 luglio 2008)
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