SIMPLE PLAN IN ITALIA
Dopo il sold out di aprile di quest’anno al Rolling Stone di Milano i Simple Plan annunciano un nuovo straordinario concerto all’Alcatraz di Milano l'11 novembre 2008!
Intanto prosegue incessante l’attività live, vero punto di forza della band, con concerti negli Stati Uniti, Giappone, Thailandia, Indonesia, Cina e Canada dove hanno vinto il premio di “Favorite Canadian Band” ai Much Music Video Awards per la quinta volta.
Due album. Sette millioni di copie vendute in tutto il mondo. Una manciata di successi quali "I'd Do Anything," "Addicted," "Perfect," e "Welcome to My Life." Una legione di fan a livello mondiale che può testimoniare la potenza di uno dei più aggressivi concerti dal vivo che abbiano mai calcato le scene.
A questo punto della loro carriera, sembrerebbe che i Simple Plan si possano sentire soddisfatti. Quindi per il loro terzo album, quello solitamente cruciale, il gruppo avrebbe semplicemente potuto ritornare in studio e rifare quanto aveva finora funzionato così bene, giusto? Non proprio.
Ecco a voi "SIMPLE PLAN," non solo un album ma una dichiarazione dell’ambizione artistica e della crescita del quintetto di Montreal. Come è lecito attendersi da una band che aveva intitolato il proprio album di debutto "NO PADS, NO HELMETS...JUST BALLS," questo disco omonimo è un’incursione senza paura e senza rete di protezione nel reame dei fabbricanti di musica, che si appropria di ciò che abbiamo sempre amato di più dei Simple Plan – l’energia sfrenata, le chitarre lancinanti, la sensibilità melodica straripante di ritornelli memorabili – e ci incorpora una manciata di innovativi approcci sonori passati alla band da collaboratori quali Nate "Danja" Hills (Timbaland, Justin Timberlake, Duran Duran, Nelly Furtado), Max Martin (James Blunt, Kelly Clarkson, Avril Lavigne), e Dave Fortman (Evanescence, Mudvayne).
La nuova equazione ci consegna 11 canzoni che sono senza dubbio molto Simple Plan ma che suonano come nulla che sia stato finora fatto dalla band, dai loop di sintetizzatori che arrivano a gran passi in apertura del primo singolo, "When I'm Gone," al solido groove dance e dal sapore R&B di "The End," al ritmo in stile hip-hop di "Generation," nonché alla devastante potenza della ballata "I Can Wait Forever."
I cambiamenti, ovviamente, portano con sé una certa apprensione e la band non fa mistero del fatto che sentirono un po’ di ansia quando iniziarono ad esplorare i nuovi territori di "SIMPLE PLAN." Considerate, dopo tutto, quella che Comeau definisce la “zona comfort” da cui arrivava la band, che conteneva il doppio Disco di Platino di "NO PADS..." e il Disco di Platino di "STILL NOT GETTING ANY," oltre ad "MTV HARD ROCK LIVE" a documentare la suddetta foga dei loro concerti. I Simple Plan sono andati alla grande fin da quando si formarono nel 1999; la maggior parte dei gruppi nella loro stessa posizione si sentirebbero tranquilli a riproporre ciò che li aveva portati fino a lì – e timorosi di scuotere la barca del rock’n’roll.
I Simple Plan incominciarono a lavorare al nuovo album nella primavera del 2006, poco tempo dopo aver portato a termine il tour di "STILL NOT GETTING ANY." Le aspettative li volevano alle prese con un processo creativo veloce ed un ugualmente affrettato ritorno in studio. Bouvier e Comeau s’immersero nella composizione delle canzoni e quando arrivo l’autunno, la band aveva messo insieme una raccolta di brani piuttosto estesa. Ma qualcosa non andava. “Tutti dicevano, 'Yeah, yeah, bello,' ma non c’era niente che spiccasse per freschezza," racconta Comeau. "Potevamo percepirlo. Avevamo canzoni forti ma non andavano per nulla nella direzione dove volevamo spingerci.”
A quel punto, la band sapeva che doveva cambiare approccio. Una grande ammirazione per recenti lavori con Justin Timberlake e la loro connazionale, Nelly Furtado, condusse il gruppo da Danja, un giovane produttore in ascesa cresciuto per molti anni sotto l’ala protettiva di Timbaland -- e che, casualmente, aveva già individuato i Simple Plan tra i gruppi con cui voleva lavorare per espandere la sua attività anche nel reame del rock. Così nell’Aprile 2007, Bouvier e Comeau si ritrovarono a Miami – terra straniera che iniziò a sembrare meno inospitale quando da essa scaturirono un paio di nuove canzoni, tra cui "The End."
Rientrati a San Diego, Bouvier e Comeau hanno quindi iniziato a fare proprio questo, arruolando un vecchio amico, Arnold Lanni (Our Lady Peace, Finger Eleven), che aveva prodotto il primo album dei Simple Plan. L’ alchimia creativa con Lanni dimostrata in passato è ancora decisamente intatta.
Dopo poco, è stato il momento di un altro viaggio a Miami, e a Lanni è stato chiesto di aggregarsi. La seconda sessione con Danja ha prodotto “When I’m Gone” e “Generation”, due delle canzoni più innovative dell’ album. I due consolidano l’ approvazione del resto della band portando a Montreal le canzoni di Danja.
Nel giugno 2007, la band era finalmente pronta per entrare in studio. Dave Frontman era stato scelto per aiutarli a raggiungere il suono che la band aveva immaginato mentre registrava “SIMPLE PLAN” a Los Angeles e Montreal. “Era forse lui il più eccitato all’ idea di questo disco e all’ idea di fare questa cosa un po’ ibrida” dice Bouvier “Era importante per noi avere un produttore rock che fosse in grado di conciliare il modo in cui suoniamo dal vivo e contemporaneamente aiutarci in questa nuova direzione. E’ stata davvero una collaborazione tra la band, Dave e Danja”, cui si è aggiunto più tardi Max Martin, vero e proprio “hit maker”, che ha aiutato il gruppo a finire “Generation”. “Hanno contribuito davvero tutti ad amalgamare questo insieme di stili per raggiungere il disco che avevamo in mente”.
Considerato il risultato finale, “SIMPLE PLAN” è sembrato il titolo più adatto a questo progetto.
“Sentiamo che ci rappresenta davvero” spiega Bouvier “A questo punto della nostra carriera, con due album che sono andati davvero bene, abbiamo più sicurezza in noi stessi e sentiamo che questo deve essere l’ album intitolato col nostro nome”.
Gli esperimenti musicali hanno inoltre ispirato Bouvier e Comeau a scrivere alcuni dei testi più diretti e provocatori della loro carriera. “Save You” affronta la battaglia del fratello di Bouvier contro il cancro. “What If”, ispirata dalla serie tv “Heroes”, è uno sguardo aperto sul cambiare e migliorare il mondo. E, mentre “I Can Wait Forever” è una canzone d’ amore incondizionato ispirata dall’ attuale relazione di Bouvier, gran parte dell’ album parla di risvolti affettivi più cupi e amari.
Il gruppo è ora pronto a portare “SIMPLE PLAN” on the road – la situazione che preferiscono. Hanno provato a lungo il nuovo materiale per le esibizioni live e sono certi che i fan lo apprezzeranno, così come hanno amato i due lavori precedenti.
“Credo molto in queste canzoni” dice Stinco “e ho sempre pensato che una canzone forte alla fine vince sempre. . Queste sono canzoni che sentiamo davvero nostre, non vedo l’ ora di suonarle dal vivo”.
Anche Desrosiers è pieno d’ entusiasmo “Mi sembrava di avere di nuovo 12 anni quando ho sentito “When I’m Gone” alla radio. Suonava così… fresca. Non penso che la band mi abbia mai emozionato così prima. E penso che per gli altri sia lo stesso.”
(31 ottobre 2008)
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