RITORNO CON GARBO
Facile, di questi tempi, pensare al revival. Ma il ritorno di Garbo, tra i primi negli anni Ottanta a portare le sonorità new wave in Italia, con dischi come "A Berlino Va Bene…" o "Scortati", ha tutto fuorché del revival. Il suo nuovo disco, a poche anni dal precedente "Blu", si intitola "Gialloelettrico" ed è nei negozi dal 2 settembre.
"E' un disco che parla di Milano, città in cui sono cresciuto e a cui mi sento tuttora legato". Scritto, arrangiato e registrato con la collaborazione di Luca Urbani dei Soerba, Morgan, Boosta dei Subsonica e Carlo Bertotti dei Delta V, "Gialloelettrico" è in pratica un concept album, una sorta di album a tema, sulla vita urbana.
"Mi sono sempre chiesto quanto la città ci condizioni nei movimenti, nei nostri pensieri. Così ho inserito tra un brano e l'altro anche gli stessi rumori di Milano: lo sferragliare di un metrò, voci in un supermarket o di bambini in un parco, quasi a voler ricreare un disco che facesse parlare anche la città".
Ricco di sonorità elettroniche, minimali, "Gialloelettrico" è un buon disco, piacevole, denso di spunti onirici e arrangiamenti che riportano ai primi album di Garbo, quelli del suo debutto sulla scena pop italiana come uno dei più importanti portavoce della new wave, capace di fondere Battiato a David Bowie, Gary Numan a Vasco Rossi.
"Se ripenso oggi a quegli anni - continua Garbo, - spesso mi viene da sorridere immaginandomi quanto in fondo eravamo ingenui, impulsivi. Non sono un nostalgico, ma ricordo sempre con piacere: erano anni molto creativi, in cui, soprattutto a Milano, si poteva respirare un'aria diversa. Oggi, molte cose sono cambiate: c'è meno voglia di sperimentare, di cercare soluzioni alternative e di slegarsi da quelle che sono le mode o i cliché in cui tutti sembrano ritrovarsi. Mi spiace, perché credo che potremmo vivere un po' meglio se fossimo meno omologati e attenti a cose, dopottutto, superflue".
(m.l.)
(05 settembre 2005)
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