TUTTI PAZZI PER GAIA
Molti ancora non la conoscono, anche se in tanti, in realtà, l’hanno già ascoltata, complice lo spot televisivo di una nota casa automobilistica di cui il suo singolo “One” fa da colonna sonora.
Una laurea in ingegneria e un master in marketing, Gaia è un vero talento musicale, con una voce intensa, potente e melodica al tempo stesso, che non ha nulla da invidiare a certe signore del rock internazionale con cui potrà tranquillamente confrontarsi.
Una promessa tutta italiana anche se predilige cimentarsi con la lingua inglese. Questo perché - come dice Gaia stessa che si autodefinisce tachipsichica - pensa velocemente ed agisce ancora più in fretta e ha bisogno quindi di una lingua rapida, svelta, con sillabe corte, che cavalcano il suo modo di cantare.
In attesa del suo debutto ufficiale davanti alla folla oceanica di Piazza Plebiscito a Napoli per il Galà del Festivalbar, ecco cosa ci ha raccontato…
Parlaci di Gaia, presentati a chi ancora non ti conosce….
"Ho iniziato a cantare nel '98 per caso con una band di amici. Sin da subito non abbiamo mai fatto cover per scelta ma solo canzoni nostre. Tutto questo sino a quando, cinque anni fa, ho deciso di restare da sola con il mio chitarrista, perché con il gruppo non c'era più una visione comune del progetto e avevamo punti di vista musicali sempre più differenti. Presto abbiamo iniziato così a scrivere e registrare i brani nuovi, solo noi due e con l’aiuto dell’elettronica".
E poi cosa è successo? Come sei arrivata a incidere per una major?
"E’ stata davvero una casualità. Ho spedito il mio cd a chiunque, sia etichette indipendenti che major. Sino a che non mi hanno chiamato da un giorno all’altro e mi hanno dato la possibilità di provare a registrare i brani con una vera band rock e non con delle basi, per capire se c’era davvero del valore nei pezzi e nella mia voce come sembrava. Ed eccomi qui..."
Quali sono i tuoi punti di riferimento musicali?
"Sono sempre stata una grande fan dei Queen e di Freddie Mercury, di tutti i loro album, nessuno eslcuso. In seguito mi sono avvicinata ad artisti e sonorità più giunge, a band come i Creed, per esempio. Sicuramente tra le donne del rock ho una particolare ammirazione per Skin, per Alanis Morrisette, per la Anouk dei primi tempi e poi P.J. Harvey".
Come stai vivendo l’attesa del debutto al Festivalbar?
"Sto morendo di paura, ma dovrò farmi forza, vincere il magone e dimostrare alla gente che ancora non mi conosce che la mia musica ha qualcosa da dire e da trasmettere…".
A quando l’album?
"Lo stiamo terminando proprio in questi giorni e l’intenzione è quella di farlo uscire entro la fine di giugno. Quindi spero di portarlo presto in tour, magari dopo l’estate!”
(31 maggio 2006)
|