EVANESCENCE: L'INTERVISTA
Con il consueto sound dark rock epico, con melodie pop e un buon uso di archi, tornano dopo tre anni gli Evanescence. Il nuovo cd, intitolato The Open Door, sarà nei negozi a partire dal 29 settembre (nel mondo invece uscirà il 3 ottobre) e fra un paio di settimane il gruppo americano arriverà anche per un concerto in Italia, con un'unica data nel nostro paese. La band dell'Arkansas sarà a Milano il 14 novembre, all'Alcatraz di via Valtellina. Per raccontare la genesi dell'ultimo cd e i prossimi concerti, in questi giorni è arrivata a Milano Amy Lee, la cantante degli Evanescence. Ecco l'intervista:
Quali sono le differenze musicali tra questo e il primo disco Fallen?
"Ci sono differenze musicali riguardanti la chitarra, gli arrangiamenti, il modo in cui è stata concepita la musica. Adesso che siamo diversi, abbiamo la possibilità di creare in modi diversi. Con il primo album c'era soprattutto la necessità di farsi conoscere, mentre con questo Open Door abbiamo sfruttato anche un po' più di creatività".
Da cosa deriva il titolo The Open Door?
"E' un titolo che abbiamo scelto abbastanza presto, già poche settimane dall'inizio delle registrazioni. Ci sembrava il titolo migliore proprio per sottolineare questa nostra voglia di creare in modo diverso, di aprire insomma nuove porte verso orizzonti musicali che sino ad allora magari non ci interessavano".
Per questo avete inciso anche un brano, Lacrimous, che ha a che vedere con la musica classica?
"Sì, esatto quella canzone è stata ispirata proprio dalla musica classica, che a me è sempre piaciuta. In particolare, l'idea mi è venuta pensando al Requiem di Mozart".
Che rapporto avete con i fan?
"Un ottimo rapporto direi, soprattutto in Europa. A New York, dove ora vivo, non capita spesso di essere riconosciuti per strada. Anzi, non accade quasi mai. Ma qui è diverso. I fan ti riconoscono e sono calorosi ed è bello che dopo due anni dal nostro primo disco ci sia ancora qualcuno che si ricordi di noi".
Come sarà il tour in Italia?
"Fa parte del tour mondiale che inizierà prima in America e poi si sposterà in Europa. I nostri concerti non saranno particolarmente elaborati, perché vogliamo che la nostra musica sia diretta: dal palco dritta verso la platea, per fare divertire il più possibile i fan".
(18 settembre 2006)
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