GIALLO STONES E UNA CHITARRA
Dopo aver
indagato per tre anni sulla morte di Brian Jones, chitarrista dei
Rolling Stones trovato morto in piscina nel 1969, un fan si dice certo
che non fu un incidente ma omicidio e chiede la riesumazione della
salma. Il fan si chiama Trevor Hobley, ha 56 anni, è presidente del
Brian Jones Fan Club e afferma di essere in possesso di prove
schiaccianti del fatto che il musicista fu assassinato. Jones,
fondatore degli Stones, morì a 27 anni mentre nuotava di notte nella
piscina della sua villa nell'East Sussex, sotto l'effetto di alcol e
droga. Il corpo senza vita fu trovato la mattina dopo. Tre settimane
prima era stato espulso dal gruppo, proprio per i suoi problemi di
droga. "Ma io sono certo che si trattò di omicidio - dichiara Hobley al
Daily Mirror -. Per ogni assassinio c'è bisogno di un movente, io ne ho
scoperti due o tre. Ho trovato prove incriminanti e le porterò alla
magistratura". Quanto alla riesumazione, Hobley chiede un'analisi dei
resti di Jones "con le tecniche moderne". "Brian Jones è il testimone
silenzioso della sua morte - dichiara ancora il fan detective -, il
solo modo per sapere la verità è la sua riesumazione". Anche Anna
Wohlin, all'epoca fidanzata di Brian, ha sempre detto che si trattò di
un omicidio.
(08 novembre 2006)
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