CASINO ROYALE: L'INTERVISTA
Mancavano da nove anni. Un lasso di tempo in cui i Casino Royale hanno lasciato tutti i loro fan, soprattutto quelli che li seguono dalla prima ora, dagli esordi negli anni Ottanta, con una voglia insaziabile della loro musica, da ascoltare su disco e dal vivo. L’attesa ora è finita. Perché la band guidata dal cantante Alioscia è tornata da qualche mese con Reale: il nuovo disco dei Casino Royale, che ancora una volta conferma l’ottima miscela di suoni di questo gruppo milanese, tra i primi in Italia a fondere rock, reggae e sonorità elettroniche. Ne abbiamo parlato proprio con Alioscia.
Come mai nove anni prima di tornare dal vivo e su disco?
“Perché dopo CRX, l’ultimo disco prima di Reale, eravamo molto sotto pressione. Eravamo provati dopo la dipartita di Giuliano Palma (ex voce dei Casino, ndr). Ci siamo sempre considerati più una famiglia che un semplice gruppo, per questo motivo, una volta uscito dal gruppo Giuliano, abbiamo deciso di intraprendere altre strade e trovare nuove idee: come il sito internet attraverso cui abbiamo venduto anche la nostra musica e i progetti paralleli ai Casino messi in piedi in questi anni, vedi i Royalize”.
Come gruppo fuori dal giro delle major, avete trovato problemi di distribuzione?
“Già, in questi nove anni in parte ci siamo trovati anche a fronteggiare il problema di chi potesse distribuire la nostra musica. A noi piace sperimentare, però in molti casi le case discografiche con cui avevamo contatti ci chiedevano di cambiare il nostro stile, di spingere più verso un’area commerciale”.
Poi è arrivata la firma con V2 che ha distribuito Reale...
“Con loro ci siamo trovati bene. Il disco l’abbiamo registrato liberi da costrizioni, aiutati nel lavoro da un produttore come Howie B: un grande e un’ottima persona”.
Come avete conosciuto Howie B?
“Attraverso un giro comune di amici. La prima volta che però l’abbiamo incontrato è stato quando abbiamo aperto il Pop Mart Tour degli U2 a Reggio Emilia: lui, che ha lavorato anche gli U2, era là così ci ha ascoltato per la prima volta”.
In quell’occasione incontraste anche gli U2?
“Li abbiamo visto solo per una decina di minuti. Loro arrivarono poco prima dello show e ripartirono un secondo dopo”.
E’ vero che tra i nomi prima di Howie B c’era anche quello di Mick Jones dei Clash?
“Sì, in un primo momento avevamo pensato di chiedere a lui di farci da produttore per Reale. Ma poi non sarebbe stato facile entrare in contatto con Jones e così, dopo aver scartato lui e aver vagliato varie soluzioni, ci siamo decisi su Howie B”.
Ora siete anche in tour. Cosa proponete dal vivo?
“Suoniamo tutte le canzoni del nuovo album più vari pezzi dal nostro repertorio passato. Per noi tornare è stata una scommessa: vogliamo trascinare sotto il palco sia i nostri vecchi fan, sia le nuove generazioni”.
(23 aprile 2007)
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