FATTI SENTIRE CON TWOFINGERZ!
La traduzione di “TwoFingerz” è una sola letteralmente: "due dita". Ma queste "due dita" possono essere intese come quelle della mano alzate al cielo in segno di vittoria, o quelle che gli anglosassoni utilizzano per mandarsi a quel paese, o quelle che invitano a passare la sigaretta, o quelle che il prete usa per benedire, o quelle che se schioccate tengono il tempo, o quelle che "Chiamami dopo!", o quelle per "Ne voglio poco così", o quelle che servono per simulare una pistola... Mi fermo qui perche' credo abbiate capito che i significati sono molteplici. Molteplici come le interpretazioni che ogni individuo potra' dare ascoltando il primo progetto discografico ufficiale targato TwoFingerz.
Twofingerz è difficilmente inquadrabile, ma se sara' necessario farlo, dovremo inquadrarlo da tutte le angolature: ha un modo di comporre musica e testi sicuramente eclettico, sessioni in studio di registrazione lunghe anche intere giornate, senza limiti di genere. Il risultato è un suono ricavato dallo studio dei momenti più alti della storia dell'hip hop, coniugato con la cultura soul e funk, ma dando spazio anche a stimolanti melodie dalle sfumature che richiamano la tradizione italiana.
Dietro le "due dita" c’è una vera e propria Factory di riconosciuti artisti che affiancano Daniele "Dan T" Lazzarin, il frontman e interprete delle canzoni, nonchè fondatore del progetto: il produttore e arrangiatore Riccardo "Roofio" Garifo, il rapper e autore Jacopo "Dargen" D'Amico, il dj e critico musicale Luca "Dj Barry" Barindelli, il fotografo e grafico Zeno Zotti.
Con questo spirito di collaborazione costantemente aperto a nuovi stimoli, i progetti TwoFingerz spaziano dalla musica alla fotografia, dalla video-art alla scultura sperimentale, dal design d'interni alla Laser Painting-Art (intesa da TwoFingerz come valido strumento alternativo alle bombolette imbrattanti).
Nei testi c’e' tutta la disincantata visione del mondo che appartiene a quella piccola percentuale della Generazione-X che ha deciso di aprire gli occhi. E il titolo dell'album d'esordio, "Figli del Caos", si candida proprio come diretto sinonimo a Generazione-X. Elemento costante di tutte le canzoni è la disarmante verve poetica, che rende accomuna le dichiarazioni d’amore e gli sfoghi di rabbia per una vita che non decolla, dalla spietata descrizione delle banalità propinate dalla televisione all’ironica auto-celebrazione del rapper esperto.
La sua tenacia e l’amore per ciò che fa l’hanno portato ad altissimi livelli suscitando l’interesse di artisti del calibro di Coolio che l’ha definito come l’artista più interessante del panorama hip hop italiano o di Faso (Elio e le Storie Tese) che nel 2006 collabora alla produzione e agli arrangiamenti di alcune composizioni di TwoFingerz.
L’album di esordio è stato concepito e registrato in un periodo di circa quattro mesi avvalendosi della collaborazione alle produzioni di Fish, da un più di un decennio colonna portante dell'hip hop italiano .
In studio Twofingerz ha concentrato tutti i suoi sforzi nella realizzazione di un prodotto finale che risultasse di grande intensità artistica.
A dimostrazione della volontà di voler allargare i propri progetti ad un sempre più ampio numero di artisti l’inusuale proposta di Twofingerz di remixare, cantare o risuonare sulle “a cappella” originali alcuni dei brani del suo album d’esordio a chiunque volesse farlo via web.
Le migliori elaborazioni saranno successivamente pubblicate dalla Factory.
Trovate tutte le info e le basi da scaricare sul MySpace ufficiale:
myspace.com/twofingerzdant
(24 aprile 2007)
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