IRENE FORNACIARI: L'INTERVISTA
23 anni, grintosa come il padre e appassionata di soul blues, sempre come il babbo. Il suo nome è Irene Fornaciari, secondogenita di Zucchero, che domani esce con il suo primo cd per la Universal. Vertigini in fiore, questo il titolo dell’album, è composto da undici canzoni molto melodiche, scritte con l’aiuto di Sugar e di un team di autori tra i più affermati in Italia. Irene aprirà anche le date italiane del prossimo tour di Zucchero, sia in Italia che in Svizzera. L’abbiamo incontrata per voi a Milano, durante lo show case di presentazione dell’album.
Irene, come mai questa decisione di diventare cantante?
“Mi ero iscritta all’università, Facoltà di Biologia, ma non era una scelta che mi interessava. Quando dovevo studiare mi addormentavo sempre sui banchi. Così, decisi di fare un provino per il musical I 10 comandamenti. Dopo essere stata scelta, e aver cantato per la prima volta davanti a un vero pubblico, ho capito che invece la mia vita, come per papà, era indirizzata verso la musica. Da quel momento, ho messo i piedi una band, ho cominciato a suonare in vari locali e a scrivere una cinquantina di canzoni, in collaborazione con il mio produttore”.
Quanto è stato determinante il parere di suo padre?
“Mio padre non mi ha obbligata a scegliere questo mestiere: è stata solo farina del mio sacco. Poi, però, sono stata contenta di fargli sentire le mie canzoni, su cui alla fine ha lavorato anche lui, dandomi ottimi consigli e suggerimenti”.
Quante canzoni firma Zucchero?
“Tutte tranne una. E poi mi ha pure regalato un paio di suoi brani nuovissimi”.
Quali sono i suoi idoli?
“Mi piacciono molto il soul e il blues: amo le sonorità vintage. Tra i miei idoli ci sono Tina Turner, Aretha Franklin, i Deep Purple”.
Aprirà le date in Italia di suo padre?
“Già, farò una quarantina di minuti prima di ogni suo concerto in Italia e anche in Svizzera. Sono emozionata, ma anche contenta di essere in tour con lui”.
(27 aprile 2007)
|