Tracce di antichi insediamenti testimoniano la presenza di Italioti sull'area dove è nata Viterbo. Nel luogo dove oggi sorgono il Duomo ed il Palazzo Papale esisteva poi, già nel periodo etrusco, un centro fortificato (castrum) che acquistò maggiore importanza dopo l'occupazione romana dalla metà del III sec. con l'apertura della strada consolare Cassia.
Le prime notizie sulla città risalgono alla metà del VIII sec. ed attestano l'esistenza del castrum Biterbi come confine meridionale della Tuscia Longobarda. Proprio durante le ultime fasi del regno longobardo si attestava la presenza della civitas Vitervese identificata anche come civitas Viterbii o civitas viterbiensis.
Il documento più antico che parla della città è invece il Diploma di papa Leone IV datato all'anno 852, la cui unica copia, fatta eseguire successivamente da Innocenzo III, menziona Viterbo tra i territori del Patrimonio di San Pietro.
Dall'XI sec. Viterbo assume una fisionomia definita, essendo sorti tutti i borghi che la compongono, successivamente cinti da mura: fulcro di questi borghi sono le Chiese.
E' comunque dalla metà del XIII sec. che Viterbo raggiunge il massimo della grandezza poiché diversi papi la scelsero come propria residenza e sede di conclavi.
Dal punto di vista architettonico, la città non subisce trasformazioni fino al XVI sec., periodo a cui seguono i più importanti interventi di carattere pubblico: la costruzione del nuovo Palazzo Apostolico (1779) e del Teatro dell'unione (1854). Inoltre tra la fine del XIX e l'inizio del XX sec. vengono intrapresi una serie di restauri sui principali monumenti medievali.